Pontificia Universita Lateranense – Istituto Superiore di Teologia Morale,
Accademia Alfonsiana, Roma, 29 marzo 1993.
R E C E N Z I E
TETTAMANZI Dionigi, L’uomo, immagine di Dio. Linee fondamentali di morale cristina, edizioni Piemme 1992, 293. [student pr. Isidor Chinez].
Mons. Dionigi Tettamanzi, arcivescovo, è il Secretario della Conferenza Episcopale Italiana. Ha insegnato teologia morale e pastorale per diversi anni nel Seminario di Milano e all’Istituto regionale lombardo di pastorale. Collaboratore di riviste teologiche, è l’autore di numerose pubblicazioni su temi di morale generale e speciale che evidenziano la portata esistenziale del suo pensiero, la cui massima preoccupazione è quella di condurre l’uomo d’oggi alla concreta „bellezza” di Gesù Cristo.
La domanda capitale che comanda, insieme, l’antropologia e l’etica: chi è l’uomo? È anche la domanda dalla quale partire e alla quale tornare instancabilmente ogniqualvolta si vuole tentare una interpretazione e una valutazione nell’ambito di una vita umana. La nostra epoca – della tecnica, della crisi delle ideologie nelle sue svariate forme di nichilismo e di irrazionalismo – si trova nella ricerca di una risposta adeguata. Il „conosci te stesso” dell’antica sapienza greca si ripropone oggi con una forza del tutto singolare, come appello all’uomo a rapportarsi alla verità.
Nel libro che presentiamo, l’autore viene nell’incontro di questo indagine: attraverso gli undici capitoli, vuole „favorire una riflessione, anzi un’amorosa contemplazione sul «mistero», quanto mai luminoso e sorprendente, dell’uomo immagine di Dio in Cristo Gesù”, come si esprime lui stesso nella presentazione (p. 5).
Come è possibile?
Cristo „svela pienamente l’uomo all’uomo – sottolinea il Concilio Vaticano II – e gli fa nota la sua altissima vocazione” (GS 22). La Parola di Dio, che si comunica all’uomo, gli rivela il senso ultimo, radicale del suo essere ed esistere, e gli domanda un ethos, un atteggiamento e un comportamento corrispondenti alla sua origine e destinazione, e quindi alla sua dignità. Da questo senso, „sbocciato dall’eternità nel cuore di Dio” (p. 6), che nel suo smisurato amore ha voluto per l’uomo un simile „destino”, discende, come sviluppo necessario l’imperativo morale: l’uomo è chiamato a „seguire” Gesù Cristo, a rivivere il suo amore per il Padre e per i fratelli (cf. Ef 5,1-2).
Alla luce di queste verità fondamentali della Rivelazione, siamo aiutati a leggere e ad interpretare la vicenda storica dell’uomo, nell’itinerario che si snoda nelle fasi della creazione, dell’alleanza, della caduta, della redenzione, nelle richieste che Dio viene facendo all’uomo attraverso la legge, nella capacità che l’uomo ha di rispondere a Dio in „libertà”, nell’intimo della propria „coscienza”, in un cammino faticoso ed esaltante, che registra la possibilità del „peccato” e l’incesante chiamata alla „conversione”, destinato a sfociare nella „beatitudine”.
I primi due capitoli ci portano proprio nel mezzo del „problema dell’uomo”: il suo problema morale, cioè il problema della scoperta e del suo cammino sulla via della vita (cap. 1) che in ultimo analisi è „realizzarsi” come immagine di Dio in Cristo. Sempre in riferimento alla Parola del Signore che ci narra la storia che Dio attua nell’uomo e con l’uomo, il secondo capitolo fa la presentazione dei lineamenti essenziali dell’uomo immagine di Dio, non come una somiglianza „naturale” ma „soprannaturale”, che consiste nel rapporto dialogico (in qunato è „persona”, il „tu” terreno di Dio), nella sovranità sull’universo (come „homo faber” e „homo orans”), nella comuniune con gli altri. Viene poi analizzato lo sviluppo della dignità personale secondo le sue caratteristiche: la condizione corporea considerata nella unitotalità di anima e di corpo, la storicita con la tensiune tra l’essere e il divenire, e la situazione dell’individualità e unicità.
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